La Buriana è alle porte

La buriana è alle porte, il muro latteo del nembo si è appena affacciato di là dal crinale di Castel Raniero, questione di un’ora, forse due e sarà la prima puntata della nuova stagione del Trono di Spade, i demoni delle terre gelate dilagano nel Grande Inverno e noi sappiamo di essere impreparati. Abbiamo passato la notte a rinforzare le imposte, abbiamo ingrassato i cardini del cancello del passo carraio, ammassato tiepida paglia ai piedi delle ortensie e delle gardenie, riempito il frigo di sughi calorici, infornato pane per una settimana, esumato dalla cantina antichi salami, fatto e rifatto il cecap della caldaia, foderato di stracci di lana i tubi più esposti, abbiamo fatto scorta di carbonella per un riscaldamento d’emergenza con il barbecue, ma non basterà, sarà la catastrofe, ci ritroveranno sepolti dalla tormenta, il tetto di casa sfondato, ci staccheranno le stalattiti di muco ghiacciato dal naso per riconoscerci. O magari no, magari nevicherà e farà freddo qualche giorno, e questo lo sapevamo. Lo sapevamo non perché ce lo dicesse il meteo, il meteo da un paio di anni sbaglia anche le previsioni a tre ore e ormai lo usiamo solo per scommettergli contro, lo sapevamo perché i nostri mandorli non ne hanno voluto sapere di cacciare fuori i fiori, cosa che sarebbe dovuta accadere già un paio di settimane or sono, lo sapevamo perché la nostra gatta è un po’ di giorni che si rifiuta di uscire la sera, a mattino e meriggio, ma s’è incistata nel suo cuscino e di lì non si schioda, e se apre gli occhi è solo per innalzare  alti lai per l’inefficienza del servizio in camera, lo sappiamo perché Bambolina, la cavalla nostra vicina, ha infoltito il pelo molto più dell’anno scorso, lo sappiamo perché, eccezionalmente, capita che il tempo si svolga secondo stagione, e se abbiamo speso un capotale in una automobile a trazione integrale, è perché “normalmente” viene a nevicare, solo una settimana in tutto l’anno, ma in quella settimana per noi che si vive in collina con un’automobile normale a casa non ci si va e da casa non si parte. Normalmente, sia chiaro, e la normalità climatica è morta e sepolta sotto l’effetto serra, ormai lo sappiamo bene anche quando facciamo finta di non saperlo; così, ora che il nembo di buriana scivola giù da Castel Raniero per inghiottirci, a memoria d’uomo è sempre da lì che arriva la buriana, ha il sinistro aspetto di una sospetta normalità, talmente sospetta che già ci sembra di riconoscere l’orrida siluette del diavolo capo degli Estranei, e tra le prime folate ci sembra di udire l’agghiacciante “L’Inverno sta arrivando” di sette stagioni di Trono di Spade. Certo che l’inverno sta arrivando, e perché mai non dovrebbe tentare di farcela?

Il Secolo XIX, 25 febbraio 2018